Rassegna Stampa Associazione, Rassegna stampa del Premio Energheia

Energheia, vince la spensieratezza. Premiato “64 punti” del piemontese Marco Candida

 Il Quotidiano – Lunedì 19 settembre

Il racconto della materana Marina Calculli diventerà un cortometraggio

La Giuria del Premio Energheia 2005

Premio letterario Energheia 2005, a vincere è la spensieratezza dei “Sessantaquattro punti”, quelli che totalizza l’aspirante fidanzato durante il primo appuntamento raccontato con brio da una ragazza un po’ nevrotica. Tra i dodici racconti in finale, sabato sera a Matera nell’incantevole cornice del giardino del museo D. Ridola la giuria ha proclamato vincitore dell’undicesima edizione del Premio l’elaborato del ventisettenne di Tortona Marco Candida in quanto “ha un’idea forte, ha ritmo e riesce a coinvolgere e divertire. – si legge nelle motivazioni – Lo stile ha una sua coerenza anche numerica e il tema, in apparenza banale, acquista una sua originalità anche grazie all’uso dell’ironia”.
“A volte in Regione si premiano persone che hanno raggiunto un certo status, anche in letteratura. – ha detto Beatrice Volpe – Invece questo premio si ape a chi si avvicina alla scrittura e ha l’opportunità di cominciare a pubblicare. E la parola vista stampata è diversa dal vederla scritta al computer”.
“Quando un ragazzo scrive fondamentalmente ha trovato una via d’uscita – affermato Maurizio Bettelli, presidente di giuria – e in tempi difficili come questi, non proprio luminosi, una via d’uscita è sempre positivo”.
Da Andrea Bajani un incoraggiamento ai non premiati, sulla base della sua esperienza personale: “Non essere premiati va bene lo stesso, si può arrivare a pubblicare con grandi case editrici senza essere riusciti a vincere un premio”.
“Io ho provato invidia nei confronti di persone che riescono a mettersi in gioco inviando un racconto che deve essere giudicato”, ha sottolineato Fabio Scamoni.
Per Fabiano Massimi, invece, se fosse stato possibile sarebbero stati premiati tutti i dodici finalisti.
Singolare ed elegante la location scelta dall’associazione cultural Energheia, il giardino del museo Ridola che grazie alla disponibilità della direttrice Anna Maria Patrone e del Soprintendente Marcello Tagliente è stato riscoperto da centinaia di persone: “Energheia tra l’altro ha come logo una fibula ad occhiali dell’età del bronzo – ha ricordato la direttrice Patrone – penso che era scritto nelle stelle che ci saremmo incontrati prima o poi”.